Ethan Acres è un reverendo vero e proprio, un bestione di 105 kg con un piercing piantato fra due narici da orangotango. Big Ethan è un artista predicatore evangelico, un fuori di testa, che anni fa è riuscito addirittura a sposare un suo amico durante una performance clandestina alla Cappella Sistina. Oggi il reverendo ha preso dimora nel profondo sud degli U.S.A. dopo anni di nomadismo e peregrinazioni con una roulotte a caccia di fedeli a cui rivelare il suo personal Jesus.
Vive nel seminterrato di una chiesa, The Curch of the Holy Fool (la chiesa dello stupido santo letteralmente), a Sheffield in Alabama dove abita con la moglie, due figli e due iguane giganti. Qui accoglie un popolo variopinto di credenti, emarginati, curiosi, artisti e sognatori. La chiesa è una vera e propria cattedrale nel deserto che si trova a pochi minuti di strada dal mitico studio di registrazione Muscle Shoals Sound dove i Rolling Stones incisero Brown Sugar, la velata ode alla cocaina degli
Vive nel seminterrato di una chiesa, The Curch of the Holy Fool (la chiesa dello stupido santo letteralmente), a Sheffield in Alabama dove abita con la moglie, due figli e due iguane giganti. Qui accoglie un popolo variopinto di credenti, emarginati, curiosi, artisti e sognatori. La chiesa è una vera e propria cattedrale nel deserto che si trova a pochi minuti di strada dal mitico studio di registrazione Muscle Shoals Sound dove i Rolling Stones incisero Brown Sugar, la velata ode alla cocaina degli
anni '70. Il reverendo tiene in sagrestia una foto di Mick Jagger seduto sui gradini della chiesa.
Ethan Acres ama definirsi un ministro per l'espressione dell'estasi religiosa. Con lui si ha un ritorno all’epoca dei predicatori medievali, bizzarri figuri itineranti che annunciavano la fine del mondo con coloritissime metafore; il nostro Reverendo utilizza immagini vere e proprie per convertire e diffondere la fede.
Questo artista figurativo, reverendo o semplicemente folle creativo, oltre a possedere una chiesa tutta sua è ospite costante della Samuel Freeman Gallery di Santa Monica. Nella galleria si possono osservare alcune opere pittoriche, veri e propri sermoni figurativi, dove si manifesta il legame con la tradizione figurativa cattolica, mediata attraverso le tendenze tutta americane dei Lowbrow, il movimento di artisti figurativi che nacque nella assolata e indimenticabile California degli anni '70.
In Face vs Heel: the Battle for the soul of John Travolta, una struttura gonfiabile, è rappresentata la dura lotta a mani nude di Cristo contro il Diavolo che con la sua coda lunghissima stritola un John Travolta angelo, a dimostrare che il Diavolo al giorno d'oggi è in netto vantaggio nella lotta fra il Bene ed il Male e che la condizione terrena di attore hollywoodiano o di clochard non influisce su questo, siamo tutti uomini.
In Secret, una Madonna travestita da uomo ragno sorregge in braccio l'agnello di Dio e pone lo sguardo torvo verso un altro pargolo sorridente. Le icone del novecento che siano fumetti o il wrestling sono utilizzate per dimostrare che cambiando la posizione degli addendi il risultato non cambia. L'iconografia mariana è sfigurata per sottolineare il mistero che essa sottende che non risiede certo nel volto con cui l'uomo o l'artista la rappresenta o immagina.
In Weapon un carro armato recante un crocifisso legato sul cannone, è letteralmente farcito da una Bibbia. Una graffiante immagine che si insinua nell'orecchio della nostra anima come lo stridere del gesso su una lavagna. Un cristianesimo che utilizza la guerra come strumento è un paradosso di cui la maggior parte di noi è consapevole e cosciente. Ma un opera che raffiguri questo paradosso mancava, specie se consideriamo che è stato un prete a realizzarla.
Cosa ha da offrire all'arte questo incrocio fra un capitano di ventura, un sacerdote ed un eroinomane? Non poco. Parola di NEXT. Ethan Acres è uno dei più grandi esponenti mondiali dell'Happening, che per chi non lo sapesse non è un utile sinonimo di evento ma tutt'altro. Gli happening sono una forma d’arte che nasce a opera di Allan Kaprow con l'opera "18 Happenings in 6 Parts" del 1959 che dalla seconda metà del secolo scorso giace dimenticata.
Gli Happening sono eventi performativi a metà strada, tra spettacoli teatrali e azioni legate alle arti visive. La distorsione di giudizio che caratterizzò la valutazione e comprensione dell’happening ancora oggi è presente.
La narrazione dei misteri della fede diventa, per il Reverendo un pretesto antichissimo e modernissimo per rimettere in piedi la funzione demiurgica dell’artista che si sporca le mani con il proprio lavoro e che inscenando e illustrando i misteri della passione di cristo, diventa una inconsueta figura capace di mischiare e trattare questioni come naturale e soprannaturale, fondamentalismo e sovversione, in un modo nuovo e senza l'abuso di mezzi retorici troppo facili e scontati, elaborando una performance lucidamente folle di grande impatto emotivo e visivo.
Claudio Capanni
(claudiocapanni@aol.com)
Claudio Capanni
(claudiocapanni@aol.com)
la foto è da oscar
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