venerdì 4 marzo 2011

THE CITY: LE FOTO DELL'APOCALISSE

  

Lori Nix è una fotografa statunitense sulla quarantina. Nata e cresciuta nella piccola cittadina di Norton in Kansas, nel cuore degli States. Asfalto, villette a schiera disposte nel verde, lungo i numerosi crocevia che costituiscono lo scheletro dei centinaia di piccoli centri della provincia americana

Strade spesso spazzate dagli impetuosi tornado del clima subtropicale dell'antico stato dei Siuox. Grandine, nevicate violente, trombe d'aria, invasioni di zanzare grosse come corvi nelle calde sere d'estate. Tutto questo si è sedimentato nell'animo di questa donna che quel vento sé lo è portato dentro sino ad oggi.

Proprio dagli sfumati ricordi di questa infanzia nasce The City, uno dei suoi ultimi lavori. La Nix non è una fotogrfa convenzionale. Le sue sono fotografie di
plastici, i cosiddetti diorama, ambientazioni in scala che riproducono il mondo di Lori, filtrato dagli occhi di una bambina stupefatta dal sublime di una natura selvaggia, pronta ad alzare la voce contro un'umanità inerme. Lori Nix è due volte artista, creatrice, demiurga.

Prima costruisce l'immagine, lo scenario, fabbrica e plasma ambienti senza tempo, incredibilmente suggestivi, poi li fotografa completando il processo di creazione. Gli dona profondità, ne sfuma i contorni in uno slancio onirico che impressiona lo spettatore. Ogni scena richiede almeno 7 mesi di preparazione e di lavoro, gli oggetti in scala vengono accuratamente selezionati e disposti, nulla è li per caso. Secondo la tradizione dei più grandi pittori romantici come Turner o Constable, la Nix affida alla scena rappresentata, l'espressione di uno stato d'animo.

Così nascono questi piccoli capolavori. Lavanderie a gettoni in preda all'abbandono, fuori dalla porta a vetri, la notte nella strada di qualche piccola città americana devastata da una catastrofe naturale. Un inverno nucleare? Un tornado? Un terremoto? Sale l'angosciante dubbio: fuori da quella porta l'uomo è ancora padrone del mondo che ha creato? 

Ancora. Un centro commerciale devastato, dove la natura ha preso il sopravvento sulle macerie e sul mondo in vendita, una biblioteca imponente al centro della quale cresce imperterrito il fusto di un albero, intorno l'abbandono più totale.

I colori e tutti i graziosi dettagli che la Nix dispone nelle sue scenografie tascabili, moltiplicano il senso di inquietudine. Infine un teatro abbandonato dove la visuale è rovesciata. Per una volta è il palco a guardare un pubblico che non c'è, che avrebbe dovuto trovarsi li, ora, ma che invece è sostituito da polverose poltroncine blu dove un tempo sedevano persone.

Migliaia sarebbero le parole da spendere per descrivere questi piccoli mondi. La parola in questo caso non può sostituire l'occhio e la suggestione visiva, si deve arrendere, ci fermiamo qui. The City è un racconto, tante piccole finestre aperte sulla nostra angosce. The City è il racconto dell'angoscia dell'uomo comune per una Apocalisse che percepisce come imminente. 

Noi, cresciuti fieri e orgogliosi all'ombra del fungo atomico, adesso abbiamo paura, una paura gridata dalla frastornante assenza dell'uomo nei diorami della Nix. Parafrasando Sara Teasdale, quando l'uomo sarà sparito, sboccerà la primavera e cadrà dolce la pioggia. Come se non fossimo mai esistiti. Del resto la natura sa aspettare.


Claudio Capanni 
(claudiocapanni@aol.com)
 

2 commenti:

  1. Interessante, ho scoperto questa fotografa americana un mesetto fa e ne scrissi una recensione.
    Punto di vista diverso, ma stesso soggetto:
    http://becausethelight.blogspot.com/2011/02/i-plastici-bellissimi-di-lori-nix.html

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  2. Molto interessante anche il tuo punto di vista e le considerazioni sul carattere barocco e ridondante dei suoi plastici. A questo, come hai puntualmente osservato con le tue prime parole nel post, si aggiunge una nota iper realista che lascia lo spettatore spiazzato ma che affascina. Anche la nostra scoperta è stata di natura recente, eravamo alla ricerca di lavori svolti su diorami ma come al solito sarebbe bastato dare un'occhiata al tuo sempre puntuale blog!
    PS Una battuta. Se dai un'occhiata in giro credo che fra i blogger italiani siamo stati gli unici ad osservare il fatto che Lori Nix sia una donna :) Un saluto Sandro, sarebbe interessante approfondire il discorso iniziato sul tuo blog su Stephen Shore ed il suo "romanzo" dell'America anni '70, forse a breve lo faremo. Grazie.

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