Viscere, placenta, budella, intestini di animali. L'aritsta turca Pinar Yolacan li ha aperti, tagliati, puliti e cuciti con velluti e sete cangianti trasformandoli in abiti sontuosi e barocchi, ispirati allo stile coloniale portoghese. Poi li ha fatti indossare alle donne dell'isola di Itaparica in Brasile e le ha messe davanti all'obiettivo.
Modelle statuarie e bellissime, dolorose rappresentazioni viventi della nuda vita dei migranti, della nuova schiavitù, carne da macello dispersa nei mari di mezzo mondo. Perchè? Semplicemente per parlare di uno dei più grossi tabù del XXI secolo: la vecchiaia. Stiamo parlando di "Maria", l'ultima opera realizzata da questa mente anatolica, vedere per credere.
Pinar Yolacan è un' artista turca di nemmeno 30 anni della